Primi documenti
I primi documenti riguardanti la chiesa di Triginto, si rifanno a lontani acquisti di terre datati 1254 e 1256 (conservati in copia presso l'Archivio di Stato di Milano).
Risulta che un certo Marco Ferrario detto il Lodora abitante a Media, vende al monastero del Bocchetto, una "pezza di terra, ovvero vigne poste nel luogo e territorio di Triginto presso la chiesa di S. Fiorenzo, di pertiche una e mezza.
Nel secondo documento risulta che Marco Ferrario era probabilmente il prete stesso delle chiese di Triginto il quale fece altre vendite di terre a nome suo solamente e non a nome di nessuna chiesa essendo esso beneficiato o forse rettore delle chiese di S.Stefano e S. Fiorenzo in Triginto.
Altre notizie possiamo ricavarle dal Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo di Bussero , prete e capellano di Rovello, il quale contiene l'elenco delle chiese delle Diocesi di Milano e le storie dei Santi.
A quel tempo, vi erano a Triginto due chiese: una dedicata a S. Stefano che poi andò distrutta; la seconda, dedicata a S. Fiorenzo, (l'attuale) fu unificata con la precedente.
Sempre nel citato Liber troviamo in loco octavo ecclesie sancti martiri, cioè San Martino Olearo che anticamente si chiamava Octavum. A Bustighera "ecclesia Sancta Maria" nella quale è indicato anche un altare dedicato a "Sancto Juliano".
Tante altre antiche chiese esistevano tutte elencate nel Liber San Vito a Robbiano. Santa Maria nel monastero di Bruzzano, San Biagio a Saresano, Santa Brigida a Villa Zurli, San Michele a Gavazzo.
Goffredo da Bussero in località di Gavazzo elenca tre chiese: San Michele, S. Giuliano e San Pietro. Probabilmente si tratta di un'unica chiesa con tripla dedicazione o con tre altari.
Nei secoli successivi sorsero altri oratori:
San Rocco a Mediglia (della famiglia Piola sorto tra il XV° ed il XVI° secolo)
San Bernardo a Melegnanello (proprietà del Cimiliarca della Metropolitana di Milano)
Sant'Antonio alla Strepate (appartenente al monastero milanese di Sant'Antonio di Vienne)
Santa Maria Vergine a Vajanello
San Rocco al Bettolino
Santa Maria del Pilastrello a Caluzzano e l'oratorio dedicato a Sant'Ambrogio
Santa Maria dell'Annunciazione a Borgonuovo
Sant'Antonio a Canobbio (edificato nel 1506 da Cusani)
Verso la fine del Cinquecento si potranno avere notizie più dettagliate sulle nostre chiese, a seguito delle visite parrocchiali a tutta la Diocesi fatte da San Carlo Borromeo.
Ulteriori informazioni
La Chiesa di Balbiano da semplice oratorio venne innalzata a parrocchia nell'anno 1640 essendosi staccata dalla chiesa madre di Bustighera per volontà popolare.
L'attuale chiesa dedicata a S. Giacomo Maggiore venne eretta sopra l'antica nel 1944.
Il documento più antico che descrive la chiesa di Triginto si riferisce ad una visita vicariale compiuta nell'anno 1566.
Fino al 1570 la chiesa risultava lunga circa 25 "braccia" e larga 12. Nel 1580 la chiesa risulta notevolmente ingrandita (circa braccia 41 di lunghezza e 17 di larghezza).
Questo ampliamento potrebbe essere avvenuto dopo la visita di S. Carlo Borromeo del 1573 durante la quale invitò i parrocchiani a disporre di edificare chiesa conveniente e capace.
La chiesa di Triginto a fine '500 non poteva considerarsi molto ricca, possedeva infatti solo 65 pertiche di terra condotte da un massaro. Bustighera invece oltre 300 pertiche, San Martino Olearo 136 pertiche.
La chiesa di Triginto possedeva numerose Pianete Piviali di damasco di raso ricamate d'oro, molte tovaglie, palii sacri, vasi d'argento, diversi oggetti d'uso sacro argentati e d'ottone.
La chiesa che vediamo oggi nella sua completezza artistica è frutto di completamenti avvenuti nei secoli XVII - XIX.
All'interno della chiesa vediamo:
la Cappella dei Magi arricchita da un'interessante tela seicentesca, la Cappella detta "Delle Verginis" con la grande pala sempre risalente al seicento raffigurante il martirio di Sant'Eurosia (protettrice delle campagne) e le altre martiri Apollonia, Agata, Lucia e Liberata
la Cappella della Madonna del Rosario: la statua lignea risale al 1730
la Cappella del Crocefisso: il grande Crocefisso ligneo risale al 1679
la Cappella di San Carlo: il Santo è rappresentato in veste fulgida Pontificale.
Dal 1980 al 1995 viene attuato nella chiesa di Triginto il restauro degli affreschi e dei quadri nelle cappelle laterali, la sistemazione del campanile, il nuovo portone e relativo antiporta, il restauro della facciata e il progetto di restauro dell'organo settecentesco.
Le due frazioni di Triginto e di Mediglia sono parte di un'unica comunità parrocchiale che ha il suo centro religioso nella chiesa di Santo Stefano di Triginto.
Nella frazione di Mediglia esiste la chiesa sussidiaria dedicata a San Rocco, centro di devozione popolare.
Nel luglio dl 1958 il Cardinale arcivescovo Giovanni Battista Montini inaugurò il tanto atteso oratorio maschile con sede a Mediglia. Un edificio grandioso, moderno, alla costruzione hanno concorso il parroco, la popolazione e l'arcivescovo.
Oltre alle sale di catechismo, è presente un grande salone cinema. All'ingresso del salone vi è un elegante bar. Due porticati permettono la ricreazione all'aperto.
Nell'aprile 1993, durante la sua visita pastorale, l'Arcivescovo Carlo Maria Martini inaugura il nuovo complesso dell'oratorio di Triginto.